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I picchiaduro a scorrimento non si sono mai estinti

La prendo larga, chiedo venia. Quando mi chiedono - e me lo chiedono spesso - quale sia il mio videogioco preferito di sempre, rispondo che è Golden Axe. Adoro quel picchiaduro SEGA a scorrimento orizzontale dell'89. Lo adoro e non mi stanca mai: per l'ambientazione fantasy, per le musiche, per i personaggi e soprattutto per il fatto che è corto. Dura il giusto, così non ti annoia mai.
Quando, con l'arrivo in casa mia del MAME a fine anni 90, ho iniziato a ripescare e finire tutti i beat'em up a scorrimento mangiagettoni di qualche anno prima, mi sono ritrovato davanti a una constatazione desolante. Belli erano sempre belli, i vari Cadillacs and Dinosaurs, Aliens VS Predator, The Punisher, i Final Fight, etc. Ma caspita quanto erano ripetitivi. Un brodo digitale allungatissimo per ottenere il loro scopo primario: mischiarti le ossa prima di arrivare alla fine, per spingerti a inserire un altro credito, se volevi salvare la buccia di Jack Tenrec, Frank Castle o del sindaco wrestler Haggar.

E la ripetitività di tutti questi figli di Karateka e Double Dragon contribuì a far accantonare il genere con l'affermazione negli anni Novanta dei picchiaduro a incontri. Le file, ora, erano tutte per i cabinati di Street Fighter II e dei suoi fratelli e rivali, ed era sempre più difficile trovare in saletta qualcuno che volesse fare un doppio a Golden Axe, Asterix , Teenage Mutant Ninja Turtles o X-Men.

I tentativi, perlopiù totalmente maldestri, di sposare la struttura dei picchiaduro a scorrimento con il 3D, con l'avvento dei poligoni e dell'era PlayStation, avevano fatto il resto. Il genere sembrava ormai morto e sepolto.

E invece.

Invece dapprima si è evoluto in giochi d'azione più strutturati, come God of War, e poi è tornato ai suoi antichi connotati con tutta una serie di nuovi giochi, dalla grafica deliziosamente vintage, usciti negli ultimi anni. Titoli che univano alle legnate una maggiore profondità, attraverso un parco mosse più ampio e personaggi e altri contenuti da sbloccare. E sì, sto parlando di cose come Streets of Rage 4 (2020) e Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder's Revenge (2022). Adesso è la volta di Marvel Cosmic Invasion, disponibile in digitale dall'1 dicembre per una pletora di piattaforme, tra PC e console, e incluso anche nel Game Pass di Microsoft.

"E com'è? Bello?" Abbastanza, se uno non ama particolarmente questi personaggi. TANTO, se si conosce l'universo Marvel come le proprie tasche.

Non solo i soliti

Se il punto di partenza sono i picchiaduro a scorrimento arcade Konami come quello degli X-Men (1992), lo sviluppatore di Cosmic Invasion, lo studio canadese Tribute Games, ha guardato molto anche alla saga di picchiaduro Versus di Capcom, con Spider-Man, Wolverine e compagni. Tanto nella scelta di alcuni attacchi speciali (dal cannone di Iron Man alle artigliate di Logan) quanto nell'imprevedibilità del proprio roster di personaggi.

Tra i 15 protagonisti troviamo infatti volti celebri della Marvel come Spider-Man, Capitan America, Iron Man, Tempesta, Pantera Nera, Wolverine, She-Hulk, Venom e Rocket Raccoon, accanto a tutta una serie di altre scelte alquanto peculiari. Come Fenice, Nova e Silver Surfer. Come Beta Ray Bill (posso dire Evviva, per la presenza del vecchio faccia di cavallo? Lo dico: evviva!) al posto di Thor, Phyla-Vell al posto di Carol Danvers/Capitan Marvel, o Cosmic Ghost Rider. Un Ghost Rider dello spazio che... in realtà è una versione alternativa di Frank Castle, il Punitore (è una storia lunga).

La trama, che ruota attorno alle mire cosmiche di quel coso brutto di Annihilus, si snoda attraverso sedici livelli sparsi nei meandri del mondo Marvel. Ognuno da completare alla guida di due eroi, scelti liberamente tra quelli sbloccati fino a quel momento. A rendere interessante il tutto è che i personaggi sono estremamente diversi tra loro, per tipologie di attacchi, velocità, combo e colpi speciali.

Ci sono quelli che volano e quelli che sparano raggi o proiettili, quelli che dispongono delle prese (come Wolverine e She-Hulk) e quelli che possono lanciare la propria arma. E pure qui: lo scudo di Capitan America, una volta scagliato, torna indietro. Ma il martello di Beta Ray Bill, Stormbreaker, resta a roteare in un punto: usato nel modo giusto, ti permette di continuare a colpire un nemico su un lato dello schermo, mentre stai tempestando di cazzotti un suo sodale dall'altra parte.

E di meccaniche così da scoprire, per il singolo eroe e negli attacchi combinati della propria coppia di personaggi, ce ne sono tante.

Qui una volta era tutta Campagna

Il grosso rischio di questi picchiaduro dal sapore vintage e dall'animo moderno è quello di bruciare troppo in fretta le proprie carte. Per arginarlo, Cosmic Invasion presenta una Campagna da sedici missioni lunga circa 3-4 ore, in cui si può affrontare anche un solo livello per volta. Ogni stage ha una serie di sfide da completare, legate all'utilizzo di determinati eroi e attacchi, e a degli ostacoli ambientali da schivare.

Se non si riesce a superare al primo colpo uno stage, riprovare aiuta, in tutti i sensi: i personaggi salgono infatti di livello con l'uso, diventando più resistenti e dotati di abilità passive (come il fattore rigenerante di Wolvie). I cubi cosmici che si ottengono giocando sbloccano inoltre tutta una serie di extra, dai brani musicali alle palette alternative per i costumi dei personaggi. Alcune di queste sono apprezzate citazioni di costumi/versioni alternative degli eroi, dall'armatura Silver Centurion di Iron Man alla tutina grigia e nera del Logan di X-Force.

Non è tutto. Se non avete un giocatore 2 umano ad affiancarvi sul divano, potete lanciarvi nel multiplayer online, aperto a un massimo di 4 giocatori per volta. Il che, sì, vuol dire 4 coppie di personaggi che menano le mani contemporaneamente sullo schermo. Ne viene fuori un caos enorme, ma in fondo fa parte dell'esperienza: con il giusto spirito, è divertente.

Cosmic Invasion è un gioco piacevole, con una grafica curatissima, ma anche diverse ripetizioni e alcuni nemici che tendono a ripresentarsi - in varie salse - ovunque, che si sia ad Asgard o nella Terra Selvaggia. Ma per chi come me ama l'universo di fantasia creato da Stan Lee, Jack Kirby, Steve Ditko e tutti i loro colleghi, è esattamente quella sorsata di nostalgia che speravo fosse.

Posso andare a far danni a Manhattan o nello spazio profondo nei panni, contemporaneamente, di Beta Ray Bill E Silver Surfer, cioè. Di che stiamo parlando?

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Cosmic Invasion, se ti piacciono gli eroi Marvel, è bello il doppio

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